Il Parco visconteo nella storia, nella letteratura e nell’arte

STORIA

Il castello di Pavia iniziato nel 1360 per volontà dei Visconti, Signori di Milano, fu completato nel 1366 con un giardino, concepito come “luogo di delizia” destinato allo svago della corte. Da qui, su iniziativa di Gian Galeazzo Visconti, prese avvio la formazione di un grande parco riservato ai principi, per la caccia e lo svago, e soprattutto per rappresentare la magnificenza della dinastia e stupire per l’estensione e per la ricchezza della fauna e della flora.

Fu progettato secondo il modello ideale proposto dai trattati medioevali, in una località ampia, pianeggiante, fertile, ricca di acque e di vegetazione, attraversata da una roggia perenne; era circondato da mura provviste di porte in corrispondenza delle vie di transito e di mezzeporte per lo scorrimento dei corsi d’acqua. I Visconti lo avevano popolato di ogni tipo di selvaggina e di animali esotici seguendo il modello dei parchi di caccia di Federico II, ma probabilmente anche i suggerimenti di Bernardo da Venezia, l’architetto progettista del Castello, che doveva conoscere i racconti delle battute di caccia del Gran Khan con i cani, i falconi ed il leopardo, riferiti da Marco Polo.

All’interno del Parco vi erano anche zone coltivate a segale, frumento e vite; boschi di varie essenze come ontani, olmi, roveri, salici castagni e costruzioni come il castello di Mirabello sede del guardiano del Parco, la villa di delizie La Torretta e cascinali.

Il Parco Visconteo è stato il primo parco principesco interamente “progettato”, e fu preso a modello per tutti i parchi reali realizzati fino al XVIII secolo in Europa.

LETTERATURA

La fama del Parco si diffuse ben presto in tutta Europa grazie a cronache, diari di viaggio, racconti:

– Geoffrey Chaucer nei Racconti di Canterbury descrive il parco senza nominarlo direttamente, ma permettendo di riconoscerlo.

– Francesco Guicciardini nella Storia d’Italia rievoca il Parco nel racconto della Battaglia di Pavia.

Ludovico Ariosto, che pare sia stato a Pavia nel 1517 , descrive in alcuni passi dell’ Orlando Furioso un parco meraviglioso simile al Giardino delle Esperidi nel quale si riconoscono le caratteristiche del Parco Visconteo.

ARTE

Nel bassorilievo Consacrazione della Certosa del portale d’ingresso della chiesa della Certosa, si vede il Parco Visconteo delimitato dalle mura, punteggiato da piccoli boschi e solcato da sinuosi corsi d’acqua. All’interno del Parco si vedono diversi edifici tra cui il castello di Mirabello e, sullo sfondo, quello di Pavia.

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